Bologna, 23 novembre 2020
La Corte d’Appello di Bologna, ha assolto, ribaltando la sentenza di 1° grado, Anna Maria Regazzoni, Carlo Regazzoni e Carlo Filippo Zucchini, tutti membri del Consiglio di Amministrazione delle Officine Casaralta, per la sistematica violazione degli obblighi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, che ha causato la morte per patologie asbesto-correlate numerosi lavoratori delle Officine.
Al di là delle motivazioni addotte dai giudici, che in alcuni casi hanno riconosciuto l’avvenuta prescrizione, ed in altri l’assoluzione perchè il fatto non sussiste/per non avere commesso il fatto, (aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza) resta una verità storica indiscutibile: i morti e le vittime dell’amianto di Casaralta, sono state causate dall’uso dell’amianto (a partire dagli anni ’60 e fino alla fine degli anni ’80) nella manutenzione dei materiali rotabili e dal non rispetto da parte dell’azienda delle più elementari norme di sicurezza e delle leggi che all’epoca dovevano essere applicate a tutela della salute dei lavoratori.
Che gli imputati fossero consapevoli di tutto ciò è dimostrato dal riconoscimento economico alle parti civili, al fine di farle uscire dal processo.
Il processo di 1° grado, si era concluso con condanne a due e tre anni degli imputati. (link)
Leggi il comunicato CGIL BO/ER AFeVA Emilia Romagna
Leggi l’articolo del Corriere della Sera Bologna del 19/11/2020
Leggi il commento dell’Assessore Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla (Facebook)
Leggi l’articolo del Corriere della Sera Bologna del 20/11/2020
Leggi l’articolo della Repubblica Bologna del 20/11/2020
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