Bologna, 18 febbraio 2019
I giudici della Corte di Appello di Bologna dispongono di istituire un’ulteriore perizia nell’ambito del processo per l’esposizione da amianto al petrolchimico e per i danni causati ai lavoratori.
Per valutare i fatti, ora saranno chiamati un medico del lavoro, un epidemiologo e un igienista industriale che daranno vita a un collegio di periti.
Gli antefatti.
Il 24 novembre 2016, dopo un processo durato 2 anni e mezzo, il giudice Milena Zavatti aveva emesso la sentenza per il caso sollevato da 78 fra familiari di vittime e malati per causa dell’amianto e del suo utilizzo nel Petrolchimico di Ravenna. La condanna a 8 mesi di carcere (pena sospesa e non menzione) per uno solo dei reati contestati lasciò l’amaro in bocca. Prevalsero le prescrizioni o le assoluzioni per imputazioni connesse alle tante malattie, decessi, reati ambientali. Grande fu la delusione e sconcerto fra le tante vittime e le parti civili.
Ora si apre una nuova fase del processo, che attraverso la nuova Perizia, può portare ulteriori elementi per dimostrare il nesso causale fra l’esposizione ad amianto nell’ambito delle lavorazioni al petrolchimico e l’insorgere delle malattie asbesto correlate.
CGIL, CISL,UIL Ravenna si sono costituite Parte Civile nel processo.
Leggi il comunicato CGIL Ravenna.
Leggi l’articolo del Resto del Carlino del 7 febbraio 2019
Leggi l’articolo del Corriere del 7 febbraio 2019
Pingback: Petrolchimico Ravenna: La Corte di Cassazione cancella le responsabilità delle malattie da AMIANTO |
Pingback: Petroquímica de Rávena: El Tribunal de Casación anula las responsabilidades por las enfermedades del amianto | Mandala