.Il Tribunale di Bologna ha riconosciuto a Iolanda, una donna che lavorava al bar del Dopolavoro ferroviario collocato all’interno delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna, 740mila euro di risarcimento.
La sentenza del giudice del lavoro risale a due giorni fa e arriva dopo una lunga causa civile iniziata da Iolanda, poi defunta a causa della lunga malattia provocata dall’amianto, il giorno di Natale dell’anno scorso a 74 anni.
Era stata per più di vent’anni al bancone del bar e alla mensa, dove per anni gli operai hanno lavorato alle carrozze dei treni esponendosi all’amianto.
Una strage, quella delle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie a Bologna, con almeno 400 morti.
Il giudice ha riconosciuto che l’esposizione all’amianto derivava dalla vicinanza del bar-mensa con le officine dove si svolgevano le lavorazioni ai treni pieni di amianto e il continuo via vai degli operai con le tute impolverate.
Da qui il risarcimento da 740mila euro a spese di Rfi e Dopolavoro.
“Le hanno reso giustizia, finalmente”, commenta la figlia Liliana.
“La sentenza è importante perché riconosce un risarcimento cospicuo e le responsabilità nei luoghi dove si usava l’amianto. Inoltre – spiega l’avvocato Massimo Vaggi – contribuisce a mantenere alta l’attenzione su una vera e propria strage del lavoro.
Bologna, 26 Novembre 2015