Bologna, 29 luglio 2019
Anche quest’anno, I lavoratori dell’OGR di Bologna assieme alle loro rappresentanze sindacali e all’Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto Emilia Romagna, saranno in Piazza Medaglie D’Oro, davanti alla Stazione di Bologna il 2 agosto alle ore 10.25, come sempre da 39 anni insieme alla Città di Bologna per rivendicare Verità e Giustizia. Guarda tutto il programma (link al Sito web dell’ “ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980“).
Ci saremo in modo speciale come sempre, anche per i colleghi e compagni di lavoro scomparsi a causa dell’Amianto, ma sempre con determinazione e partecipazione.
In questa occasione vorremmo portare l’attenzione sul Monumento che campeggia nel centro della Piazza Medaglie D’Oro dedicato a tutte le vittime delle Stragi sui Treni e nella stazione di Bologna – LA GRANDE RUOTA.
Il 22 gennaio 2019 alcuni ex-lavoratori OGR ( FINELLI AMOS, SALVATORE FAIS, ANTONIO MATTEO e PIERO MARANI ), coordinati con l’Ufficio Cerimoniale del Comune di Bologna hanno realizzato col proprio lavoro volontario la ripulitura del Monumento.
Ma la storia del Monumento e del ruolo dei Lavoratori OGR comincia molto prima, e precisamente nel 1985 quando l’Architetto e Design Adriano Piazzesi ne disegna il bozzetto e nel periodo successivo
l’opera in acciaio cor-ten viene realizzata nelle officine Grandi Riparazioni FF.SS. di Bologna e inaugurata il 2 agosto 1986 nel Piazzale Medaglie d’Oro a Bologna.
«sicuramente riconoscibile per l’alto quoziente espressivo e per il pregnante significato che riesce a comunicare attraverso la figuratività misuratamente allusiva, evitando la scorciatoia delle solite seduzioni retoriche; un’opera semplice, concepita con impeto e dominata da un severo controllo delle forme, eseguita con amore paziente e tecnica sapiente di maestranze e operai, nelle Officine Grandi Riparazioni del Compartimento ferroviario di Bologna» – Carlo Cresti, Una voce a testimonianza della ruota della Stazione di Bologna, in, Žaklina Milošević (a cura di), Adriano Piazzesi, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze.
La realizzazione avviene quindi all’interno dello stabilimento OGR di Via Casarini, 25, ad opera dei lavoratori, a sicura testimonianza che, come la definiscono, l’ Officina Grandi Riparazioni è “L’università della Manutenzione”.
Scarica il comunicato dell’ENTE Ferrovie dello Stato del 21 luglio 1986 Scarica la foto dell’inaugurazione con Renzo Imbeni – Sindaco di Bologna
Si racconta che una pergamena con la descrizione dell’opera e un biglietto con pensieri sia stata firmata da tutti i lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni e nascosta all’interno della ruota.
Non si può dimenticare l’operaio lamieraio Tonino Ungarelli che realizzò l’opera insieme ad Alfredo Sampaoli e che successivamente morì a causa dell’amianto respirato nelle Officine*, ma questa storia, il dramma e la strage da amianto la raccontiamo in altre pagine di questo sito.
(*) Sono oltre 300 i lavoratori OGR deceduti a causa dell’amianto respirato in Officina, gli ultimi in ordine di tempo deceduti nel 2019 sono stati: Mario Giovanni Perin, Giovanni Malagoli e Maria Rosa Brizzi (addetta alla mensa e al bar dell’OGR) (scarica la ricerca epidemiologica della AUSL di Bologna)
Salvatore Fais – protagonista nelle celebrazioni del 2 agosto 2017 – la sua scultura in piazza Medaglie D’Oro e la lettura pubblica dei testi sulle vittime della strage.